L’obiettivo del progetto “Il bello delle erbacce” con cui IeFP e Ita della Fondazione Minoprio aderiscono all’iniziativa Green School, è quello di favorire atteggiamenti e forme di partecipazione attiva da parte della cittadinanza, volti allo sviluppo di buone pratiche nell’ambito dell’area Natura e biodiversità.
Il raggiungimento dell’obiettivo viene declinato attraverso la realizzazione di un’area verde sostenibile che incida positivamente anche sulla biodiversità vegetale e animale e quantificato attraverso la comparazione tra un giardino tradizionale e un giardino con specie spontanee, autoctone e, ove possibile, resilienti.
Le classi interessate sono: II ITA e II a-b e III a-b IeFP
I Docenti referenti sono: Elia Camossi, Laura Foti e Francesco Giorgi.
Il progetto si propone di educare all’accettazione di un nuovo concetto di bellezza, promuovendo un modello di giardino che stimoli a un cambiamento culturale volto a orientare a un uso non più solo strumentale della natura, ma a un atteggiamento nuovo capace di generare un nuovo modello di bellezza da esplorare con occhi nuovi e in linea con il bisogno di cambiamento che le attuali emergenze ambientale ed ecologica ci impongono.
Obiettivi didattici:
- la conoscenza e l’applicazione di tecniche ordinarie di giardinaggio e in particolare:
– zollatura e invasatura piante erbacee e arboree
– messa a dimora piante erbacee, arbustive e bulbose
– realizzazione prato rustico non calpestabile tramite semina diretta
- la conoscenza degli elementi non vegetali del giardino tra cui la definizione e la realizzazione di percorsi pedonali funzionali alla fruizione dell’area verde utilizzando materiali più idonei per lo scopo previsto.
Per il raggiungimento degli obiettivi descritti, verranno coinvolti, sia nella fase di studio e pianificazione del progetto sia in quella pratico- operativa, gli allievi delle classi seconde e terze dei corsi di Istruzione e Formazione Professionale. In particolare l’esercitazione, è propedeutica al raggiungimento degli obiettivi didattico-formativi propri del terzo anno tra cui la realizzazione di un giardino utilizzando specie spontanee e ruderali indagandone le potenzialità ornamentali.
Gli allievi della seconda annualità dell’Istituto tecnico verranno altresì coinvolti nella fase di studio/progettazione e nell’analisi comparativa da svilupparsi in termini quantitativi come descritto nella sezione “quantificazione degli impatti”. Saranno inoltre impegnati nella realizzazione del rilievo dell’area di indagine.
Descrizione del progetto: Il progetto prevede la comparazione tra giardino tradizionale e giardino con specie spontanee, autoctone e, ove possibile, resilienti. La comparazione avverrà tra 4 parcelle di terreno di area di 10x10mq da realizzarsi nell’area dei giardini creativi del parco di Fondazione Minoprio e con un’ulteriore realizzazione di eventuali contenitori da proporre in alternativa per le scuole senza giardino, ma con balcone o area esterna comunque non utilizzabile.
L’area prescelta verrà quindi suddivisa in 2 parti omogenee realizzate seguendo tecniche di giardinaggio tradizionale e a vocazione naturalistica.
Nello specifico, le due aree saranno così suddivise:
– l’area a concezione tradizionale sarà suddivisa in due porzioni, di cui una realizzata impiegando specie erbacee tipiche dei tappeti erbosi e l’altra con specie ornamentali più comuni (Viola tricolor, Tulipa);
– l’area a vocazione naturalistica sarà realizzata impiegando specie spontanee e suddivisa anch’essa in due sezioni, di cui una realizzata a prato (Trifolium repens, Crocus chrysanthus, Salvia pratensis) e l’altra con specie ornamentali (Helianthus tuberosus, Phytolacca americana, Aster lateriflorum, Malva sylvestris, Cardo mariano, Nigella damascena, Molinia arundinacea e Panicum variegatum) con eventuale tecnica di stratificazione verticale delle bulbose.
Comparazione e quantificazione degli impatti: Durante lo svolgimento delle diverse fasi e al termine dei lavori, verrà effettuata una comparazione tra le parcelle realizzate con tecniche di giardinaggio tradizionale e quelle che impiegano le essenze spontanee; tale comparazione verrà effettuata attraverso l’analisi quantitativa dei diversi impatti. In particolare verranno valutati:
- l’impatto ambientale in termini di impronta del carbonio attraverso:
- Indagine sulla provenienza delle essenze impiagate per la quantificazione dell’anidride carbonica emessa per l’importazione di piante annuali dall’estero;
- stima dell’anidride carbonica emessa per la realizzazione di vasi di plastica
- stima del carbonio stoccato all’interno della biomassa vegetale
- il costo dei materiali impiegati:
- costo della singola pianta
- stima del costo di produzione in serra che includa il consumo di energia e il consumo idrico
- la durabilità nel lungo periodo dell’impianto finalizzato anche a un utilizzo delle risorse pubbliche comunali in maniera oculata e duratura:
- frequenza e costo degli interventi di manutenzione
- consumo d’acqua per l’irrigazione
- uso di fitofarmaci e relativo smaltimento
- vantaggi legati all’uso di essenze auto disseminati
- la valutazione dei servizi ecosistemici apportati in termini di biodiversità con il monitoraggio del numero della specie animali e vegetali.
Il calcolo del carbonio organico stoccato all’interno del suolo non potrà essere valutato nell’arco temporale previsto dal progetto (circa un anno scolastico) ma potrà essere determinato nel lungo periodo (3-5 anni).