di Giovanni Salvan
Nella vite, sui nodi dei tralci di un anno di età, sono presenti le gemme miste. Queste in primavera, schiudendosi, originano i germogli dell’anno che portano la produzione della pianta.
Il germoglio dell’anno ha infatti questo modo di vegetare: al 1° e al 2° nodo porta una foglia, al 3° e al 4° nodo grappoli di fiori che diventeranno acini d’uva. Sui nodi successivi oltre alle foglie si sviluppano anche i cirri o viticci che, attorcigliandosi ai sostegni, hanno la funzione di sorreggere la i tralci della pianta.
In viticoltura nel mese di maggio si eseguono queste operazioni di potatura verde.
La prima è la sfemminellatura sui germogli dell’anno, che consiste nel tagliare i germogli che crescono all’ascella delle foglie chiamati femminelle; ha lo scopo di privilegiare la crescita e la produzione del germoglio principale.
La seconda operazione di potatura è il taglio dei germogli improduttivi effettuando così un diradamento che favorisce l’arieggiamento della pianta.
La terza operazione descritta è la spollonatura, cioè l’eliminazione di tutti i germogli in eccedenza che crescono sul fusto in basso.